Oggigiorno tutti -o quasi- sappiamo cos’è una chat. Mentre un tempo si chattava esclusivamente per mezzo del protocollo IRC, in un periodo successivo sono nati numerosi network di instant messaging (messaggeria istantanea).
La comodità delle chat è indubbia, ci permette di comunicare con chiunque in qualsiasi momento, di conversare con più persone contemporaneamente, di scambiare file, ecc. (persino di videochattare, se provvisti di webcam).
Rimanendo sul tema della comunicazione puramente testuale, prima ancora della chat si utilizzava esclusivamente la posta elettronica, che oggi è ancora lo strumento preferito in ambito lavorativo, ma nell’uso privato si è perso un po’ l’utilizzo della cara e vecchia email a favore della comunicazione in diretta.
Fatta questa premessa, vengo al dunque: a volte l’immediatezza messa a disposizione dalla chat non è necessaria, e, se non richiesta, può risultare invasiva, fastidiosa, perché richiede una risposta parimenti immediata.
Comporre un’email è un’azione differente, che richiede un minimo d’impegno, perché ci si deve mettere a scrivere un messaggio che abbia un inizio e una fine, e non a tutti va (per pigrizia).
In molti, soprattutto gli utenti più giovani della Rete, trascurano la possibilità di inviare un’email all’interessato, aspettando piuttosto sia disponibile in chat. Comporre un messaggio di posta è forse una procedura leggermente più formale che dirsi un “ciao, come va?” in tempo reale, ma personalmente reputo che se il contenuto non è banale (può trattarsi ad esempio di una richiesta di informazioni, di un racconto di un viaggio, di un invito a un evento, ecc.). Non si ha bisogno di una risposta o di un commento immediati ed il messaggio è su un livello più ‘alto’, a seconda del contenuto, del destinatario e del rapporto che c’è fra gli interlocutori, rispetto ad una chat.
Per fare un parallelo, l’email è come una lettera cartacea che arriva nella cassetta della posta, mentre la chat è come qualcuno che suona alla nostra porta e, se decidiamo di aprire, iniziamo a parlarci. Quindi la chat, seppur utilizzi la scrittura come medium a livello fisico, assomiglia più alla comunicazione verbale.
Il senso di questo lungo post è che a volte sarebbe preferibile l’uso dell’email al posto della chat, poiché in certi casi, nell’errata convinzione di essere più immediati, si perde paradossalmente più tempo.
La posta elettronica continua ad avere tanti pregi: viene consegnata rapidamente, c’è più sintesi, o, a seconda del contenuto, si ha la possibilità di essere più analitici e completi. Infine l’email prevede una forma di saluto (in apertura, in chiusura o in entrambi i casi) che fa sì che il messaggio sia in qualche modo completo e ‘impacchettato’ per la spedizione: sarà il destinatario ad aprirlo al momento opportuno, a vedere cosa c’è dentro, a riflettere e, se è il caso, a rispondere, con tempi e modalità diversi.
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