Archivio per la categoria 'Cultura'


Il passato è una terra straniera

lunedì, 2 Marzo 2009

Ho appena finito di leggere questo splendido romanzo di Gianrico Carofiglio, uno di quelli da rileggere ed incorniciare.

Ringrazio Federico che me l’ha consigliato: è stata una lettura veramente appagante, piena di sensazioni profonde. 😉

Maggiori informazioni riguardanti la trama e i commenti dei lettori sono disponibili su aNobii.

Riviste

sabato, 21 Febbraio 2009

Sto notando come negli ultimi anni abbia smesso totalmente di comprare riviste in edicola. Il motivo è principalmente mancanza di tempo per leggerle; quello disponibile lo dedico tutto alla lettura di libri (romanzi o saggi). Ma c’è di più: da quando Internet è diventata così capillare, le informazioni disponibili online sono talmente aggiornate da rendere inutile (per me) l’acquisto di una rivista cartacea (tra l’altro a volte piuttosto costosa).

E dire che per anni ho comprato Applicando (un periodico mensile dedicato al mondo della Mela), una cinquantina di numeri ormai nelle mani di qualcun’altro, o, per citarne altre due, Quark, rivista scientifica di indubbio interesse e Motociclismo.

Non sento la mancanza delle riviste (altrimenti avrei continuato a leggerle), continuo a preferire i libri. Però oggi, passando davanti all’edicola, mi sono ricordato di questo rituale atavico (che risale ai tempi dell’infanzia, in edicola ci andavo da solo già a 8-9 anni), che mi spingeva a controllare se era uscito il nuovo numero tanto atteso.

Potrei fare lo stesso discorso per i fumetti, ma con quelli ho smesso da ancora più tempo. Eppure, sfogliando ad esempio un Topolino nuovo di zecca, con storie inedite disegnate da nuovi o vecchi artisti, la lettura è ancora immensamente piacevole: mi sembra di aprire una porta temporale su tanti ricordi ed emozioni piacevoli, un mondo che da allora, tramite la carta stampata ed i colori, si perpetua a tutt’oggi.

Anobii: il facebook della lettura

venerdì, 7 Novembre 2008

Ebbene, ce l’ho fatta anch’io: chi mi legge con attenzione ricorderà che di recente ho manifestato il proposito di condividere i miei gusti, e le mie letture attuali, con amici e lettori di questo blog.

C’è un sito, o meglio, una comunità virtuale, il cui tema principale sono appunto i libri: basta registrarsi per inserirli in una libreria virtuale con estrema facilità e immediatezza, il suo nome è Anobii. Superati i primi indugi mi sono messo di buzzo buono a catalogare i romanzi che ho in casa. Ho caricato principalmente romanzi, qualche saggio e basta. Dato che non faccio il bibliotecario di professione, ho saltato enciclopedie, libri che non ho letto e che probabilmente non leggerò mai, libri vecchi di cent’anni, ecc.

Nel mio profilo su Anobii, che è consultabile cliccando qui, potrete avere informazioni su cosa ho letto, quando, costa sto leggendo attualmente ed anche sapere se ho pubblicato qualche commento o mini-recensione. Ovviamente una volta registrati potrete creare la vostra libreria, e, se volete, condividerla con me.

Nella mia c’è un po’ di tutto, dai libri letti a quindici anni a quelli più recenti.

Provate, è sicuramente un progetto molto interessante! 😉

Un Calvino attualissimo

giovedì, 16 Ottobre 2008

Un paio di mesi fa mi è capitato di seguire con interesse un documentario in bianco e nero, su RaiTre, che illustrava il nascere e il progredire del miracolo economico in Italia dalla fine degli anni ’50 a tutto il decennio successivo, mettendo in rassegna i piccoli e grandi cambiamenti di cui è stato latore: la televisione, i supermercati, l’automobile, il boom edlizio, ecc.

Di recente ho seguito, sempre con interesse ma anche con molta amarezza, una puntata di Report che denunciava il costruire feroce e inarrestabile di nuovi quartieri dormitorio a Roma, senza nessun rispetto per il piano regolatore, l’ambiente, le zone protette, e con servizi quasi inesistenti per i cittadini che andranno ad abitare in (brutti) casermoni, fra l’altro indebitandosi in mutui da capogiro.

Per queste due ragioni sono rimasto colpito dal titolo di un romanzo di Italo Calvino (uno dei miei scrittori preferiti), “La speculazione edilizia“, che ho finito proprio ieri. Racconta la storia di un’intellettuale che s’imbarca in un’impresa edilizia, alla fine degli anni ’50, e, non essendo per nulla portato, si mette in affari con un costruttore poco di buono. Le premesse fanno già intendere come andrà a finire… e quindi non aggiungo altro sulla trama, a parte il divertimento assicurato nel leggere la particolareggiata caratterizzazione del Caisotti (l’impresario disonesto) e quella del protagonista, Quinto, che fa un pasticcio dopo l’altro.

Nel romanzo fra l’altro si respira l’atmosfera che in Italia c’era a quei tempi, ovvero l’entusiasmo per il nascente boom economico, la spregiudicatezza di certi impresari in ambito edilizio (da cui sono nati personaggi politici che purtroppo oggi ben conosciamo), il convertirsi di certi intellettuali a gente d’affari, il modificarsi del territorio (molte volte in peggio), infine il cambiamento delle abitudini degli italiani, che iniziano a fare le vacanze in massa, spostandosi tutti insieme nelle località turistiche nei mesi estivi dell’anno, grazie ai vantaggi derivanti dall’uso dell’automobile.

Paolo Mieli, alla fine del documentario sul boom economico, ha fatto un’osservazione molto acuta: in molti italiani che hanno vissuto il periodo d’oro degli anni Sessanta, gli anni della “Dolce Vita”, dove tutto sembrava possibile e il benessere si era esteso un po’ a chiunque, è rimasta l’illusione che, passati finalmente i tempi bui, questo miracolo italiano sarebbe stato eterno, non avrebbe conosciuto crisi. Invece ben sappiamo che non è stato così: il corso degli eventi, nella politica e nell’economia, ha dimostrato il contrario, così come nelle più recenti e spregiudicate speculazioni edilizie.

Pagine… gialle, memorie in libreria

martedì, 2 Settembre 2008

L’ingiallirsi delle pagine in un libro denota quanti anni sono passati (ahimé, non solo per lui) da quando è stato acquistato o letto…

Sfogliandolo di nuovo, magari dopo averlo tolto da una polverosa libreria, se è stato di nostro gradimento constatiamo di esservi affezionati, nonostante quel giallino riveli la sua ‘anzianità’. Quelle pagine un po’ consumate ci fanno tornare indietro al periodo in cui è stato letto, riportando alla luce ricordi connessi.

Un progetto molto vasto e piuttosto impegnativo è quello di iscriversi al sito aNobii, come suggerito da un amico, catalogare tutta la propria libreria e pubblicarla sul proprio profilo. L’aspetto interessante di questo lavoro, se si ha la voglia, la pazienza e la passione di farlo, è che una volta pubblicati i propri libri si possono condividere pareri o critiche più approfondite con gli altri membri della community. Non è detto che un giorno non inizi anch’io… 😉

Scegliere un libro

giovedì, 14 Agosto 2008

Nella scelta di un libro, sia esso un romanzo o un saggio, in genere sono solito seguire strade diverse: dipende da cosa mi va di leggere in quel momento. Per gli appassionati della lettura uno stimolo costante è anche il confronto con gli altri, quindi è naturale scambiarsi opinioni o consigli letterari.

Se qualcuno mi raccomanda un romanzo a suo dire bello o coinvolgente, fornendomi dei dettagli sulla trama (ma anche solo il titolo, a volte!), me lo annoto. Altre fonti di ispirazione sono pure i siti internet, i forum e i blog.

Se ho già in mente quale sarà il prossimo libro, magari quello consigliato da un amico, di solito mi reco in libreria, vado dritto allo scaffale corrispondente al nome dell’autore, lo acquisto ed esco.

Se invece ho solo una vaga idea di quale sarà la prossima lettura, oppure non ce l’ho per niente, mi faccio guidare dai consigli e dalle offerte esposti nella libreria in cui mi trovo… continuo a vagolare per i corridoi finché non trovo qualcosa che mi ispiri davvero… col risultato di poterci passare un bel po’ di tempo e di uscire, alla fine, con più di un libro sottobraccio. 😉

Per chi come me spazia fra diversi generi (e magari legge più di un libro alla volta) lo scambio di pareri è sicuramente utile per godere di letture sempre appaganti… ma anche la sana sperimentazione, può regalare, ogni tanto, altrettante soddisfazioni.

Per concludere, se si segue un percorso di letture fatto in questo modo, scandito dall’accurata e continua scelta fra consigli, sperimentazioni e novità, ci si assicura, se non ogni volta piacere o divertimento, l’evitamento della monotonìa e l’apertura a nuovi orizzonti.

Isole

lunedì, 28 Luglio 2008

Di recente mi sono appassionato a un paio di storie che hanno in comune un’isola come componente principale della trama, e un po’ di altre cosette: il telefilm LOST, e il romanzo Duma Key di Stephen King. E’ una coincidenza capitata per caso, ma sta di fatto che ho seguito tutto il telefilm, dalla prima alla quarta stagione (sono circa 85 puntate) in poco più di un mese, parallelamente alla lettura del libro.

Da notare alcune mutue citazioni: in LOST uno dei personaggi principali (Ben) esprime per ben due volte il desiderio di leggere un romanzo di Stephen King e nel libro un’abitazione particolarmente importante si chiama “Heron’s Roost”, come Heron è il nome del figlio di Claire, una delle protagoniste della serie tv. Credo non sia una casualità, ma un tributo reciproco che sceneggiatori e scrittore abbiano voluto scambiarsi.

Per quanto riguarda LOST, devo dire che è finalmente riuscito a vincere il mio iniziale scetticismo perché dopo un avvio piuttosto lento (la storia ingrana a mio avviso intorno alla nona-decima puntata) le cose succedono. E che cose. 😉 E’ una storia che miscela componenti drammatiche, di suspense, di sentimenti in un mondo tra reale e soprannaturale. In questo libro e serie si rassomigliano moltissimo, perché in entrambi è proprio l’isola ad esercitare sui protagonisti un’attrazione speciale e a provocare eventi fuori dal comune.

Un’isola, in entrambi i lavori, che all’inizio sembra il paradiso terrestre mentre in realtà nasconde delle insidie e dei segreti, che si scoprono lentamente ma inesorabilmente.

Altra similitudine fra le due opere è una certa prolissità: Stephen King negli ultimi anni non sempre riesce ad essere avvincente in ogni pagina e in ogni opera (fatti salvi alcuni capolavori come la serie de La Torre Nera, in cui la lunghezza della storia non mi è pesata affatto, anzi!), ed anche in LOST, specialmente nella terza stagione, si riscontra una certa lentezza dalla metà in poi. La trama in quella fase risulta un po’ stiracchiata e con numerose indagini retrospettive, alcune delle quali a mio avviso evitabili o sintetizzabili. Nella quarta serie gli sceneggiatori sembra abbiano fumato della roba buona (anzi, magari proprio lo stesso fumo nero di LOST 😀 ), perché nelle primissime puntate ci si capisce poco. Poi arrivano delle risposte, ma in realtà le risposte alle domande essenziali non sono state ancora date e bisognerà attendere la quinta e ultima stagione l’anno prossimo: sicuramente un finale scoppiettante! 😉

In conclusione, se vi piacciono le serie TV o leggere, consiglio sia LOST che Duma Key, due gradevoli passatempi estivi.

Video e Musica

giovedì, 3 Aprile 2008

Anche se finora non ho approfondito più di tanto, penso si sia capito, dai video di YouTube pubblicati in questo blog, dalle (mini-)recensioni di nuovi album e dalle citazioni di testi di alcune canzoni, quanto per me è importante la musica (non in astratto, ma come vissuto quotidiano). Inizialmente volevo dedicare parti sostanziose di questo sito ai miei gruppi ed artisti preferiti. Poi mi sono reso conto che ci sarebbe così tanto da dire che, per quanto mi riguarda, preferisco citare, ogni tanto, qualche video o qualche brano che merita almeno un ascolto. A questo proposito YouTube è uno strumento fantastico, grande biblioteca multimediale che permette di ripescare praticamente qualsiasi cosa.

Qualche tempo fa, riascoltando un brano da Making Movies dei Dire Straits, mi son messo a cercare il video online, il quale mi ha dato lo spunto per alcune riflessioni. Anche se la canzone è molto famosa (Tunnel of love) il video non ha avuto il medesimo successo…

La differenza tra una canzone bella in assoluto ed una che non lo è a mio avviso è che non ha bisogno di essere lanciata da un video musicale, e magari da una campagna pubblicitaria massiva. Addirittura in certi casi il video è (era? ai giorni d’oggi considerarli disgiunti è difficile…) realizzato dopo l’uscita della canzone o dell’album. E quando è un bel video, artisticamente parlando, il connubio secondo me è al massimo, perché sulla spinta di una hit musicale questo successo viene consolidato, nella memoria collettiva, con le immagini.

In questi casi ricordare il video o ricordare la canzone è un po’ la stessa cosa… anche se, indubbiamente, una bella canzone non ha bisogno di nessun videoclip per diventare tale. Ed è anche per questo motivo che oggigiorno c’è tanta produzione commerciale di scarsa qualità: perché si inizia a lavorare prima sulle immagini che sulla musica.

Un Paese da ricostruire

sabato, 29 Settembre 2007

Oggi faccio parlare, al posto mio, questo splendido e (purtroppo) veritiero spezzone tratto dal film “La meglio gioventù”:

RomaNordOvest: un anno e mezzo dopo

martedì, 10 Luglio 2007

E’ passato ormai oltre un anno e mezzo da quel settembre 2005 in cui nacque la prima versione del sito. Ci ho lavorato davvero tanto da allora, ma solo oggi mi sento di poter trarre le prime conclusioni, per iscritto, sui risultati conseguiti, da me e da tutto lo staff che mi aiuta nella gestione.

La comunità di utenti che lo compone è aumentata tanto da essere un gruppo attivo ogni giorno (anche se ancora a livelli medio-piccoli): questa è la prima soddisfazione, perché il sito è nato principalmente come punto di incontro fra la gente.

Inoltre l’aver saputo soddisfare le esigenze degli iscritti, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello amministrativo, è un piacevole riscontro del lavoro intrapreso in questa direzione.

RomaNordOvest è alla sua terza veste grafica, spero migliore di tutte le precedenti. Il sito è ormai ricco di tante utili funzioni e composto da varie sezioni. Sugli aspetti tecnici sono stato molto pignolo e costante, perché non si finisce mai di scoprire qualche bug… 😉 Il tutto è stato fatto curando possibilmente ogni aggiornamento software (a volte anche critico e impattante sul sito in esercizio) o mettendo mano al codice della parte back-end, per apportare modifiche o aggiungere nuove funzionalità.

Questo è quanto c’è dietro al sito, un massiccio lavoro di innovazione e aggiornamento, che continua dagli inizi ad oggi, e che contribuisce a renderlo interessante, piacevole o divertente al suo pubblico.

Non è stato facile neanche far decollare il sito: in principio eravamo una ventina di utenti (attualmente invece siamo quasi 400). Farsi conoscere è stata una piccola impresa. 🙂

Quindi concludo questo intervento ringraziando tutti gli iscritti di RomaNordOvest, specialmente i più assidui e coloro che hanno contribuìto direttamente, credendo come me in questo comune progetto. Il vostro entusiasmo e la vostra presenza mi hanno dato lo spunto e la voglia di andare avanti, anche nei momenti più critici, in cui magari sorgevano infiniti problemi tecnici oppure quando il sito, in fase di stanca, necessitava di qualcuno che gli desse nuova vita. 😉

My best regards.